Quest’anno la prua del nostro camper con bici al seguito ha virato verso l’Olanda.

L’ultima volta che abbiamo visitato questo Paese è stato 25 anni fa e quindi era necessario un “ripasso”.

Sul tragitto non abbiamo potuto fare a meno di tastare la “Romantische Strasse” in bicicletta mentre ancora ci trovavamo in Germania.

Il primo tratto da Fussen (dove c’è il famoso castello di Ludwig) a Steingaden è veramente un incanto. E’ come entrare in una favola: paesaggi incantevoli, paesini lindi e ordinati, tranquillità, piattini gustosi e molta ospitalità.

Qualche salita la troviamo dopo Harburg ma l’ambiente circostante è talmente bello che la fatica non la sentiamo.

Una puntatina a Monaco per sperimentare la ciclabile sul fiume di città che porta direttamente in Marienplatz, nel centro città, e al suono dell’orologio del Rathaus gustiamo cibi prelibati. Gli otto chilometri di ciclabile che ci separano dal campeggio sono piacevoli e scorrono via veloci.

Non resistiamo e facciamo un’altro tratto della Romantische Strasse che ci porta a visitare graziosi paesini come Nordlingen e Donauworth alla confluenza del fiume Zusam nel grande Danubio.

Quindi partenza finalmente per l’Olanda e Rotterdam ci accoglie con una pioggia scrosciante e battente che non ci permette di usare le nostre biciclette per l’escursione in città. Siamo costretti ad usare un autobus di linea come tutti i comuni mortali. Peccato perché ci sono ciclabili ovunque ci si giri.

La città, completamente ricostruita dopo i bombardamenti dell’ultima guerra, è una città moderna e spaziosa, accogliente e stimolante.

Il giorno dopo ci trasferiamo fuori città e scopriamo l’incanto dell’Olanda. Difficili da descrivere le ciclabili che passano in rassegna casettine da fata, con giardini rasati a moquette, finestrine con vetri piombati, pecore e caprette che brucano l’erba e tutto su canali navigabili da piccole e grosse imbarcazioni. Sembra d’essere entrati in un sogno e non vorremmo più svegliarci.

Chilometro dopo chilometro torniamo al nostro camper, stanchi, ma negli occhi ci rimane tutto.

Visitiamo la cittadina di Gouda, nota per la produzione di formaggi buonissimi ma anche per la sua bellezza.

La prossima tappa è la città di Delft ( da vedere), dalla quale raggiungiamo in bicicletta l’AJA, capitale politica del paese, che però non ci entusiasma più di tanto.

Le ciclabili che percorrono le dune sono veramente fantastiche. Si attraversano ambienti semideserti dove la presenza di animali selvatici si fa sentire e possiamo osservare poiane, caprioli, conigli ecc.

Il vento ci fa letteralmente volare e pedalare contro è quasi impossibile.

La tappa ad Amsterdam è quasi obbligatoria. Qui l’apoteosi delle biciclette è al massimo. La città è PER LE BICICLETTE, le auto sono ammesse con il contagocce e in secondo piano. Ciclabili e biciclette ovunque, rastrelliere da migliaia di bici; possiamo ben dire che qui tutti usano la bicicletta e, qualche volta, raramente l’auto; esattamente come dovrebbe essere qui da noi.

Piazza Dam, centrale, affollatissima di turisti, di biciclette e di artisti, accoglie tutti e noi ci sguinzagliamo per le vie di questa bella città da mezzo milione di biciclette.

Il giorno dopo percorriamo in camper la grande diga costruita nel 1932 per ostacolare l’avanzata del mare e recuperare terra da coltivare. Sono trenta chilometri percorribili naturalmente anche con la bicicletta e che contengono il grande lago.

La tappa successiva tocca Sloten nella regione del Friesland e le ciclabili di questa zona dell’Olanda ci mostrano i terreni agricoli con le sue fattorie che danno da mangiare a innumerevoli mandrie di bovini al pascolo (per i non vegetariani: qui la carne è buonissima) e la sera dopo una pedalata di 60 chilometri ci meritiamo un ristorantino finale per rigenerare le forze.

Ultima tappa nella regione del Gelderland nel parco nazionale Hoge Veluwe che si percorre tutto interamente a piedi e in bicicletta con piste ciclabili ovunque per chilometri.

Torniamo a casa con 500 chilometri sul tachimetro della bicicletta; avremmo potuto farne di più ma la pioggia olandese non ne ha voluto sapere. 

Francesco, Gabriella, Massimo